Ca’ & caxe

Ca’ Soranzo Venier Sanudo Van Axel Barozzi

SESTIER DE

CASTELO

Ubicazione

FONDAMENTA DE LE ERBE

La facciata principale prospetta sul Rio de la Panada e sul Rio de Ca’ Widmann.

proprietà

Nel 1473 l’edificio fu venduto dai Gradenigo a Marco Nicolò Soranzo, i cui discendenti del ramo famigliare vi dimorarono poi per due secoli. Nel 1599 il secondo piano fu acquistato da Alvise Venier e, dagli eredi, fu in seguito venduto a Matteo Sanudo, vescovo di Concordia. Il secondo piano, rimasto in proprietà Soranzo, nel 1628 fu comprato dalla famiglia Van Axel ai quali, poco tempo dopo, il Sanudo vendette anche il secondo piano. Nel 1919 la Ca’ fu acquistata dal barone Dino Barozzi e infine nel 1950 passò in proprietà della famiglia Marsoni. Affittato in seguito allo Stato, ospitò l’ufficio scolastico regionale. Venduto a privati, dopo un accurato restauro è ritornato ad essere un’unica residenza.

descrizione architettonica

Costruita entro un’area di terreno irregolare, ricavata all’incrocio fra Rio de la Panada e Rio de Ca’ Widmann, Ca’ Soranzo Van Axel è unanimemente riconosciuta come uno dei pochi esempi di dimora tardo gotica conservatisi integri in città.

Anche recuperando materiale dal precedente edificio gotico, fra il 1473 e il 1479 Marco Nicolò Soranzo intraprese grandi lavori di restauro che portarono alla realizzazione di un edificio pensato per l’uso contemporaneo di due distinti nuclei familiari. Ca’ Soranzo Van Axel dispone infatti di due porte da tera e di due porte da mar, due corti interne (una grande, l’altra più piccola), due scale esterne a servire il primo e il secondo piano nobile e due cisterne d’acqua dolce con relative vere da pozzo.

L’elemento che maggiormente caratterizza la facciata dal lato che guarda il Rio de la Panada (la più estesa delle due), è costituito dalla presenza di quadrifore con pergolo (balcone) per ciascuno dei due piani nobili, con ai lati due monofore sebbene non simmetricamente disposte. La facciata che guarda Rio de Ca’ Widmann è abbellita invece da una trifora per ciascuno dei piani nobili (di cui quella del primo piano priva di pergolo e con capitelli ionici, realizzata dai Van Axel) con al lato destro monofore e sul sinistro le finestre che denunciano così la diversa disposizione degli spazi all’interno. A causa del poco spazio disponibile, i retrostanti porteghi (saloni) risultano di dimensioni ridotte rispetto alla media e con la curiosa conformazione a “L” dovuta appunto dagli affacci non simmetrici.

La porzione di edificio sopraelevata, che termina con il caratteristico camino a cono rovesciato, fu realizzata nel Cinquecento ed è visibile anche nella veduta prospettica di Jacopo De’ Barbari del 1500.

Di particolare rilievo è la porta da tera posta al termine della Fondamenta de le Erbe, con il battente a forma di pesce, è costituita da un grande portale con lunetta di marmo giallo e al centro l’arma dei Van Axel; il portone in legno è originale dell’epoca e forse l’unico nel suo genere sopravvissuto in città.

All’interno, dal grande cortile la scala scoperta con la balaustra disseminata di testine antropomorfe, serve il secondo piano nobile e dal pianerottolo ricavato sul muro che divide questo dal cortile più piccolo, attraverso un “oculus” si possono ammirare i marmi che rivestono la chiesa dei Miracoli. La scala scoperta che conduce al primo piano nobile si trova nel cortile più piccolo.

Sopra il portale e nei cortili si trovano ancora grandi superfici di affreschi esterni policromi in un buon stato di conservazione.

note

I Van Axel erano una famiglia di ricchi mercanti olandesi originaria della città di Gent. Furono ammessi al patriziato veneziano nel 1665.

Il barone Dino Barozzi era un fine antiquario che abbellì Ca’ Soranzo Van Axel di una splendida collezione di mobili ed oggetti medievali, purtroppo andati dispersi dopo la sua morte.

La facciata ha un duplice orientamento, con uno spigolo ben evidente. Questo accorgimento costruttivo ha consentito al progettista di seguire fedelmente la linea sinuosa dei Rii, evitando linee rette che avrebbero potuto ostacolare o alterare l’andamento delle correnti di marea.

Non visibile dall’esterno, il lato sud del cortile grande è costituito da un edificio della larghezza di pochi metri che costituisce il confine con il cortile del convento dei Miracoli. Costruito in epoca successiva alla ristrutturazione dell’edificio, la sua realizzazione fu imposta dal tribunale della Serenissima a chiusura di un contenzioso che si era aperto con le monache della chiesa dei Miracoli.

altre Ca’ dei rami

della casata

right13.gif Ca’ Soranzo in Contrada San Polo

right13.gif Ca’ Soranzo in Contrada San Stin

right13.gif Ca’ Soranzo de l’Anzolo in Contrada San Zaninovo

ca' soranzo van axel a santa marina (5).jpg

CONTRADA

S. MARINA

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