la mariegola

schola de Santa Apollonia dei linaroli e

schola dei Santi Filippo e Giacomo

SESTIER DE

 CASTELO

Il 12 settembre 1436 i Provedadori a la Giustizia Vechia e i Provedadori de Comun, oltre a confermare la decisione assunta dal Senato riguardo l'elezione dei Soprastanti dell'Arte, ricordano gli obblighi di partecipazione al Capitolo dell'Arte, quindi richiamano l'impegno dei compagni al sostentamento del "cesendelo" (lumino ad olio) perenne che arde nella chiesa di San Polo. Viene infine fatto annotare che la festa di San Marziale è solenne per ricordare tre vittorie: alla Bastia di Zara, nel Golfo contro i Turchi e contro il Comune di Padova.

Nel 1437, subito dopo che i linaroli hanno completato la mariegola,  i Provedadori a la Giustizia Vechia e i Provedadori de Comun la approvano. Alcuni anni più tardi, poichè la schola non ha Patrono, nè oltretutto ha alcun luogo stabile di riunione, essa si pone sotto la protezione di Santa Apollonia e dei Santi Filippo e Giacomo.

Anche se pare non esistano atti riguardanti la schola dei Santi Filippo e Giacomo, mentre invece negli atti della schola di Santa Apollonia i due sodalizi sono sempre abbinati, il 23 settembre 1642 il Consejo dei Diese autorizza la fusione delle due schole, con l'elezione di un solo Gastaldo che curerà anche la celebrazione delle feste dei tre Patroni. Inoltre, fino a questo momento le due schole erano entrambe ubicate nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, rispettivamente una all'interno dell'edificio sacro e l'altra presso la casa del custode; autorizzandone l'unione il Consejo dei Diese dispone che il nuovo sodalizio mantenga la sede all'interno della chiesa.

Nel 1463 le due schole così riunite si accordano con l'Abate il quale riceve l'edificio che ospita la schola dei Santi Filippo e Giacomo, situata nei pressi del ponte de la canonica, e assegna in cambio la sede della schola di Santa Apollonia, avendone in cambio un canone annuo di 6 ducati.

Nel 1470 viene stabilito che i locali della schola restino aperti nei giorni antecedenti le feste di Santa Apollonia (9 febbraio) e dei Santi Filippo e Giacomo (1 maggio) e così nei due mesi dopo le festività. Tutti i confratelli riceveranno il tradizionale "pan et candela" entro tre mesi.

Nel 1592 viene dato alle stampe il manifesto che annuncia l'indulgenza concessa ai compagni da papa Clemente VIII (dopo che anche papa Sisto V, nel 1589, aveva concesso uguale privilegio alla schola).

Nel 1680, poichè la mariegola originale è andata distrutta in un incendio assieme a tutto l'archivio, se ne prepara una nuova utilizzando la copia provvidenzialmente conservata nei registri della Giustizia Vechia; viene deciso che la festa patronale sarà celebrata solo il giorno 9 febbraio (Santa Apollonia).

Nel 1681 però si tiene il Capitolo general nella schola ai Santi Filippo e Giacomo, dove viene puntualizzato dalla maggioranza dei compagni presenti che l'Arte rimane sotto la protezione dei tre Patroni, così che i giorni della loro festa le botteghe dovranno restare chiuse. Nel prossimo Capitolo general saranno elette le cariche di amministrazione con penalità per chi rifiutasse.

Nell'inventario del 1764 viene annotato che la schola ha il suo altare nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ai piedi del quale sono collocate due arche. Sull'altare si trova una immagine di Santa Apollonia con la sua "soaza" (cornice) dorata e una statua della stessa in legno dipinto. Nella schola si trova anche un altare in legno con una statua della Santa in alabastro. E' citato anche un penelo (insegna) fornito della sua asta, nel quale la Santa è dipinta "nel dritto e roverso".

Nel 1792 viene annotato che la mariegola, già rilegata con cartoni di velluto, ha ora anche otto "broche" (borchie) d'argento dorato, otto "cantoni" (angoli) e due passetti.

Il 13 gennaio 1807, al momento della soppressione a causa degli editti napoleonici, sull'altare della schola in chiesa si trova ancora la statua di alabastro raffigurante la Santa Patrona, mentre nel locale utilizzato per le riunioni vi erano stipati diciassette "pezzi di quadri".

 


 

 

CONTRADA

S. ZANINOVO

FONDAMENTA

S. APOLLONIA

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