Fontegheto |
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Il
fontegheto de la farina, venne probabilmente così
chiamato per le dimensioni e anche per distinguerlo più agevolmente (come era
in uso nella parlata veneziana, vedi ad esempio la chiesa di San Giacometo) dal fontego della farina,
altro edificio, assai più grande di questo, localizzato poco distante dal ponte de Rialto.
L’edificio fu costruito nel 1492, per ampliare il precedente che
era divenuto troppo piccolo per le esigenze della città. Prende il nome dal
suo originario utilizzo in qualità di fontego per il deposito
di cereali macinati che costituivano le scorte alimentari pubbliche per la
popolazione di Venezia. Sebbene non venne mai meno il suo uso quale
stoccaggio e rivendita di farine, che perdurò dal 1500 al 1700, esso fu
protagonista di un singolare “sconfinamento” quando, ai tempi della
Repubblica, in un paio di stanze del secondo piano venne ospitata, per ordine
del Senato,
l'Accademia dei pittori e degli scultori. Negli ambienti artistici di Venezia
infatti, fin dai primi anni del 1700,
era sentita la necessità di uno spazio attrezzato in cui poter dipingere e
scolpire. Tale esigenza non lasciò insensibile lo Stato e infatti i Riformatori dello
Studio di Padova convocarono il Collegio
dei Pittori e il Collegio degli Scultori
e chiesero suggerimenti tecnici su come tutto potesse essere organizzato al
meglio. I Collegi
presentarono un dettagliato progetto e il Senato il 14 dicembre 1724 approvò una Parte
con cui stabilì intanto l’autorizzazione a "istituire un'Accademia, onde attrarre et
allettare a trattenersi a questa parte gl'Oltramontani che necessariamente vi
passano nel trasferirsi a Fiorenza, Bologna e Roma." Dopo qualche girovagare in ambienti
privati, constatato che le croniche difficoltà economiche degli associati non
permettevano la necessaria stabilità di un luogo dove tenere con continuità
gli incontri e le lezioni, il 24 settembre del 1750 il Senato, guidato dal consueto pragmatismo,
risolse la faccenda concedendo una stanza (poi due) al primo piano del fontegheto della farina
e autorizzando che in essa "potessero
unirsi i giovani per disegnare, ma con la condizione di poterla ancora
adoperare in servizio pubblico, qualora ne sopravvenisse il bisogno."
I fondi necessari per la nuova scuola li fornirono i nobilomini, i comuni cittadini,
gli artisti e gli stessi giovani allievi. In tutto ciò, il fontegheto
rimase la sede del Magistrato delle Farine e nel porticato al
piano terra, a quel tempo aperto al passaggio pubblico, si continuò ad
ospitare i banchi di vendita al dettaglio dei piccoli commercianti. Caduta la Repubblica, dopo varie
vicissitudini e vari rimaneggiamenti (fu chiuso il portico, costruita una
stretta fondamenta accanto all’edificio per consentire il passaggio ai
pedoni, fu demolito e ricostruito l’antico ponte immortalato dal Canaletto),
il fontegheto della farina è attualmente la
sede della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Venezia. Il Fontegheto, nella veduta cinquecentesca
del Canaletto Il Fontegheto,
in una foto degli anni ’30 dello scorso secolo dove ancora manca il ponte, per “isolare” i giardinetti reali. Il Fontegheto, oggi. |
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