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Nel corso della
seconda occupazione austriaca (1814-1848), per ben quarant’anni i lavori di
demolizione, ristrutturazione, nuova costruzione di edifici nonché tutti i
lavori idraulici dell'Arsenale, vennero affidati all’architetto veneziano Giovanni Casoni. Nel quadro di una
serie di interventi misti di risanamento e di nuove costruzioni che in
pratica interessarono tutti gli edifici che oggi si affacciano lungo la fondamenta de l’Arsenal, il Casoni realizzò fra il 1819 e il 1820 la tesoreria de
guera maritima
e quindi portò a termine nel corso del 1832
per la sua protezione l’attiguo corpo
de guardia. La realizzazione
della nuova costruzione, caratterizzata da un pesante colonnato in stile
neoclassico, comportò la demolizione della facciata e del tratto finale delle
fondarie nonché l’abbassamento di un
tratto posteriore del medesimo edificio. Infine, prolungando il tratto di muro di cinta realizzato nel corso del 1824 per separare la tesoreria de guera maritima dall’Arsenale, anche il corpo de guardia venne escluso da ogni contatto con l’interno. Con l’avvento del
Regno d’Italia, la Marina Militare trasformò la tesoreria de guera maritima in alloggi per
il personale ed il pianterreno nella sede del Circolo Ufficiali. L’entrata
ufficiale avviene attraverso il corpo
de guardia. |
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