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Affacciato all’angolo sud-ovest della darsena dell'Arsenal novo, nell’angusto spazio fra i due antichi tezoni aquatici e l’officina dei fravi da grosso, č inserito lo stretto edificio che rappresenta quanto rimane ai nostri giorni della rafineria de la pegola. Nella rafineria de la pegola si provvedeva a liquefare e raffinare la pece che all’interno dell’Arsenale trovava impiego sia per completare il calafataggio dell’opera viva delle navi che per impermeabilizzare le sartěe necessarie alle manovre per orientare le vele e le cime necessarie all’ormeggio delle galee e dei bastimenti. Il posizionamento della rafineria de la pegola in questa zona dell’Arsenale era giustificata dal fatto che poco distante era situato l’edificio detto stua, ossia la stufa, dove dentro enormi vasche la pece era mantenuta calda e allo stato liquido per l’immersione delle lunghe cime di canapa che qui arrivavano dalla vicinissima teza longa de la Tana, dove venivano fabbricate tutte le gomene necessarie al fabbisogno della marineria. Nel corso della
seconda occupazione austriaca (1814 - 1848), l'edificio venne demolito per
metŕ della sua larghezza complessiva, salvandosi, anche se ampiamente
rimaneggiata, solo la parte confinante con il massiccio setto che da questo
lato sostiene la tettoia del contiguo tezon
aqueo.
Lo spazio guadagnato servě per creare una piccola corte fra la rafineria de la pegola e la nuova costruzione che prese il posto dell’antica officina dei fravi da grosso. |
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