L'Arte, che riuniva gli artigiani che
fabbricavano e vendevano la finestra completa (telaio e vetri), costituì anche l’unico esempio conosciuto
in Italia di una corporazione che raccogliesse in sé esclusivamente i costruttori
di finestre.
I
fenestreri veneziani realizzavano finestre
di due tipi: quelle il cui telaio montava i vetri a forma di disco, detti “rui” o “ruodi” (ossia
“rulli” o “ruote”) e uniti fra loro con del piombo filato, oppure quelle con
i vetri tagliati in forme ottagonali alternati a lastre più piccole, a
forma romboidale e anch’esse legate assieme con piombo filato.
Oltre a garzoni sudditi, quale eccezionale
permesso i fenestreri
poterono assumere anche garzoni foresti,
scelti spesso fra la comunità veneziana dei i Grigioni protestanti.
La statistica del 1773 contava 62 capimastro, 90 lavoranti, 17 garzoni. 52 erano le botteghe.
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