schola nathional

schola de San Nicolò

de la Nathion dei Greghi

SESTIER DE

 CASTELO

La comunità dei Greghi (i Greci, in dialetto veneziano) che a causa delle mire espansionistiche ottomane si costituì nel tempo a Venezia, fu dalla Repubblica accolta e protetta, originando uno dei numerosi esempi di tolleranza e sagacia politica dello Stato veneto che consentì a minoranze etniche di stabilirsi e prosperare in libertà di espressione religiosa e culturale con reciproco vantaggio.

Nel corso degli anni i Greghi avevano ottenuto di poter svolgere le proprie funzioni di rito ortodosso benché ogni volta presso una chiesa diversa, non potendo utilizzare in modo permanente quella di San Stae (Contrada San Stae, Sestier Santa Crose) dove pure essi avevano da tempo ottenuto da quel Capitolo l'uso di uno degli altari e vi avesse sede la loro schola.

Fu nel 1410 (con decreto confermato nuovamente anche nel 1470), che il Consejo dei Diese abolì questa concessione ed acconsentì che i Greghi interrompessero il loro vagabondare, potendo da allora celebrare stabilmente le proprie funzioni presso una cappella della chiesa di San Biasio dei forni (Contrada San Biasio, Sestier de Castelo), che venne da essi decorata con le immagini e gli arredi del loro culto.

Qui giunti, mentre la convivenza con la locale comunità cattolica conobbe da subito non poche difficoltà e problemi, di pari passo essi insistettero con il Governo al fine di disporre di una più sicura fisionomia giuridica. Nel 1453 cade Costantinopoli per mano dei Turchi e cominciano ad affluire in città le migliaia di profughi in fuga da quei luoghi. Nel 1498 il Consejo dei Diese concede alla comunità di costituirsi ufficialmente in schola, che venne posta sotto la protezione di San Nicolò.

Previa licenza del Consejo dei Diese, nel corso del 1511 i Greghi individuarono un'area edificabile in Contrada San Canzian, dove essi ritenevano fosse possibile costruire l'edificio della schola ed  approntare anche un piccolo cimitero. Tuttavia all’ultimo momento insorsero delle difficoltà con i proprietari confinanti, per cui "la compera fu retractata".

Per nulla rassegnati, nel corso del 1514, dopo aver ricevuto la concessione ufficiale da parte di papa Leone X di potersi dotare di una propria chiesa, poco tempo dopo i Greghi ottennero l'assenso della Signoria per procedere all'acquisto di un’ampia area prospiciente il rio de San Lorenzo, in Contrada Sant'Antonin, Sestier de Castelo.

Nel 1521 i Provedadori de Comun richiamarono la schola all'osservanza della terminazione che proibiva la presenza, fra gli eletti alla banca, di persone imparentate fra loro ed inoltre che nell’elezione dei suoi membri si osservasse rigorosamente l'anno di contumacia.

In giugno del 1526 il Consejo dei Diese autorizzava la comunità alla costruzione della propria chiesa di rito ortodosso, lavori che ebbero inizio nel corso del 1530 e terminarono nel 1571. Successivamente, con la gradualità dettata dalle risorse disponibili, attorno ad essa sorsero i primi edifici della comunità: l'ospeal, l'archivio, la schola de San Nicolò, le caxe per la comunità, la scholetta grega e quindi, presso le absidi, il piccolo cimitero. Non mancava la cisterna dell’acqua, adornata dalla bella vera da pozzo, ancora oggi al centro del cortile a meridione della chiesa.

Nel 1527 il Consejo dei Diese intervenne per sedare le discussioni insorte fra il Capitolo della vicina chiesa parrocchiale di Sant’Antonin e la comunità greca; con l'occasione vennero diffidate anche tutte le parrocchie ed il clero in generale affinché nessuna molestia fosse arrecata ai Greghi nella loro chiesa. Tuttavia, pochi giorni dopo, uditi questa volta i parroci di San Canzian, San Ziminian, Sant'Antonin e San Barnaba, i Capi dei Diese ammonirono i Greghi affinché non introducessero innovazioni nel rito così come era stato disposto per la chiesa di San Biasio ai forni.

Nel 1534 i Capi dei Diese ordinarono al gastaldo della schola di presentare al più presto tutti i libri, conti, scritti, brevi e bolle apostoliche, pertinenti alla schola e alla chiesa di San Giorgio. I Capi dei Diese incaricano inoltre i Provedadori de Comun, competenti sulla schola perchè "nathional", ad intervenire per appianare le discussioni insorte dentro la comunità in merito alle spese sostenute per la costruzione della chiesa, sollecitando i debitori affinchè riconoscessero senza indugio alla schola quanto pattuito.

Nel 1535 i Capi dei Diese ordinano che siano immediatamente restituiti alla schola i due calici d'argento dorato e gli altri argenti che erano stati pignorati per i debiti riguardanti la costruzione della chiesa.

Nel 1546 i Greghi sono in grado di ampliare la proprietà. Acquistando il terreno posto a nord della chiesa, può avere inizio la costruzione dell’edificio della schola de San Nicolò, su modello progettato dal Longhena. Al pari della recinzione marmorea che si affaccia sul rio, il piano terra della facciata della schola riporta l’aspetto severo del bugnato, mentre oltre la cornice marcapiano il primo piano riprende i canoni dell’essenziale eleganza del classico. Nell'atrio venne situato un piccolo altare in legno, con la pala di Michele Damaschinòs raffigurarne la Madonna della Passione e nel secondo ambiente, da cui si eleva la bella scala ovoidale, venne collocato un piccolo pozzo in rame per l'acqua benedetta. Nella sala Capitolare, (ora adibita a sala di conferenze dell'Istituto Ellenico), si trovano ancora i dossali lignei seicenteschi e, sopra la cattedra, tre dipinti di autore greco del tardo Cinquecento raffiguranti Cristo Re, la Deposizione e la Vergine col Bambino e due Santi; vi si conserva anche il penelo della schola con l'immagine di San Nicola, opera di artista greco del XVI secolo. Dalla stessa stanza si accede all'antica sala dell'Albergo (ora sede dell'Archivio dell'Istituto Ellenico).

Nel 1638 i Provedadori de Comun esentano questa schola dagli obblighi imposti a tutte le altre, derivanti da un decreto del Consejo dei Diese nel 1532. Il Senato però dimostrando di non gradire l'interferenza di una magistratura di rango inferiore sul merito di un provvedimento emesso da un consesso così autorevole, nel 1706 annulla la decisione dei Provedadori.

Nel 1658 affidandone la direzione dei lavori al Longhena, vengono realizzate alcune case d’abitazione al servizio della comunità, che sorsero sul retro della chiesa, tra la salizada dei greghi, ramo bosello e corte bosello, secondo un disegno che prevedeva una serie di edifici paralleli a più piani divisi da rami. Lo schema distributivo ricorda quello cinquecentesco, costituito da appartamenti su piani diversi con ingressi separati, resi indipendenti gli uni dagli altri da scale incrociate. In testa agli edifici, la calle dei greghi svolge funzioni di collegamento ed è interessante notare che dal lato che conduce verso il complesso dell’ospeal de la Pietà, in angolo con ramo bosello, la presenza di un sotoportego pare svolgere le funzioni di ingresso all’area residenziale.

Grazie al lascito che Tommaso Flangini lega nel 1648 alla comunità Grega, Nel 1678 il Longhena progetta il modello per l'edificio della scholetta greca (poi Collegio greco Flangini) nelle eleganti forme che ancora oggi si ammirano in angolo fra calle de la madona e rio dei greghi. L’edificio è oggi la prestigiosa sede dell'Istituto Ellenico di Studi Bizantini e post-Bizantini e, dopo un recente restauro, accoglie assieme alla vicina schola de San Nicolò una preziosa collezione di Icone.

Nel febbraio del 1753 il Consejo dei Diese richiamò la schola "della nazione tanto prediletta e benemerita della nostra Repubblica" ad osservare l'obbligo secondo cui i membri del capitolo non fossero fra loro parenti; pochi mesi dopo la schola venne nuovamente sollecitata al rispetto delle volontà dei testatori nella distribuzione delle grazie per le donzelle e, con l'occasione, si ricordava anche che spettava al capitolo dei quaranta decidere le spese per la chiesa o per il monastero delle monache di rito greco. Nel luglio di quello stesso anno viene inoltre nuovamente rammentata alla schola la sua dipendenza dai Provedadori de Comun.

Caduta la Repubblica nel 1797, grazie ad una delle pochissime deroghe previste dai decreti napoleonici di soppressione del 1806, la schola de la Nathion dei Greghi vide confermata la propria funzione e la proprietà di tutto il suo patrimonio.

Importante centro internazionale della cultura ellenica, ai nostri giorni l’antico complesso è sede del primate greco ortodosso per l'Europa Occidentale.


Notizie tratte da:

G. Vio - "Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi" - pagg. 137/139 - Vicenza 2004

U. Franzoi – D. Di Stefano - "Le chiese di Venezia" - pagg. 479 – Venezia 1975

CONTRADA

S. ANTONIN

CALLE

DE LA MADONA

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