SESTIER DE

CASTELO

San Biagio,  vescovo e martire

CONTRADA

S. BIASIO

AI FORNI

ricorrenza il giorno 3 febbraio del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa: SAN BIASIO AI FORNI

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MADONA DE L'ARSENAL

Biagio ha la sua statua sulla sommità di una delle guglie del Duomo di Milano, la città dove, nel passato, il panettone natalizio non si mangiava mai tutto intero, ma se ne conservava con cura speciale qualche fetta da consumarsi nel giorno consacrato al ricordo del santo (ed ancora oggi si vende a Milano il panettone di San Biagio, cioè quello rimasto invenduto durante le festività natalizie).

Questo Santo viene venerato tanto in Oriente quanto in Occidente e per la sua festa è assai diffuso il rito della benedizione della gola, fatta poggiandovi sopra due candele incrociate (oppure con l’unzione, mediante olio benedetto) ed invocando la sua intercessione. L’atto si collega a una tradizione secondo cui  Biagio avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una spina (o da una lisca) conficcatasi nella gola e che stava per soffocarlo.

Al tempo del miracolo egli era già stato nominato vescovo e si trovava a svolgere la sua missione pastorale presso la comunità di Sebaste d’Armenia, quando giunse notizia che nell’Impero romano era stata concessa la libertà di culto ai cristiani. Nonostante ciò, regnando dal 313 imperatore d'Oriente Licinio Augusto, Biagio muore martire intorno all’anno 316, ossia ben tre anni dopo che ufficialmente avrebbero dovuto essere cessate le persecuzioni.

L'unico motivo che appare plausibile di fronte all’avvenuta uccisione di Biagio pare si possa addebitare al dissidio scoppiato nel 314 tra i due imperatori (d'Oriente e d'Occidente) e conclusosi solo nel 325, quando Costantino fece strangolare Licinio a Tessalonica (l'antica Salonicco). Il perdurare del conflitto sfociò probabilmente in Oriente anche in qualche persecuzione a carattere locale, eseguita ad opera di zelanti governatori, con la distruzione di chiese, condanne di cristiani ai lavori forzati, uccisioni di vescovi.

Per Biagio, i racconti tradizionali che mirano a stimolare la devozione dei cristiani, sono ricchi di vicende prodigiose, ma allo stesso tempo anche spesso fantasiose. Dopo la sua uccisione il corpo di Biagio venne dapprima deposto nella cattedrale di Sebaste, ma nel 732 una parte dei resti mortali venne fortunosamente trafugata e caricata da alcuni cristiani armeni su una nave che veleggiò alla volta di Roma. Lo scatenarsi improvviso di una tempesta interruppe il viaggio davanti alle spiagge di Maratea (Potenza), dove gli abitanti ne accolsero le reliquie in una chiesetta (che poi diverrà l’attuale basilica vaticana), costruita sull’altura detta oggi Monte San Biagio e sulla cui vetta nel 1963 fu eretta, alta 21 metri, la seconda più grande statua al mondo che raffiguri il Redentore, dopo quella di San Paolo in Brasile.

 


 

San Biagio

L'iconografia ufficiale ritrae il Santo con il bastone pastorale, altre volte con le due candele incrociate, oppure con la palma del martirio, o infine con un pettine per la cardatura della lana.

 

San Biagio

L'etimologia del nome deriva dal latino:"bleso", ossia "balbuziente".