la mariegola

schola de Sant'Antonio abate

dei luganegheri

SESTIER DE

 DORSODURO

Il 19 giugno 1462, alla prima richiesta avanzata dai luganegheri per la fondazione dell'Arte, il Consejo dei Diese sospese ogni decisione, subordinando il rilascio della concessione all'impegno che l'Arte accettasse di non impedire ad altri di introdurre a Venezia la stessa mercanzia.

Il 26 ottobre 1497 il Consejo dei Diese finalmente concede ai luganegheri di riunirsi in schola, stabilendo anche che la loro sede venga ospitata in chiesa di San Giacometo, sotto la protezione di Sant'Antonio Abate. La mariegola contiene le consuete disposizioni riguardo le cariche sociali, la partecipazione alle messe ordenade nonchè gli obblighi nei confronti dei compagni defunti.

Nel 1499 i Capi del Consejo dei Diese approvano la scelta della schola di lasciare la chiesa di San Giacometo per stabilirsi in quella di San Salvador.

Nel 1508 il Capitolo decide che nel giorno di Sant'Antonio Abate le botteghe dell'Arte vengano tenute chiuse, eccetto i casi di bisogno per i "povereti".

Nel 1563 i canonici di San Salvador vengono sollecitati a non osteggiare i Capitoli che tiene l'Arte degli stagneri e peltreri.

Nel 1621 i canonici permettono ai luganegheri di "far bancho" ai lati dell'altare loro assegnato, il primo a sinistra, con architetture e sculture del Vittoria ed una pala di Jacopo Palma il Giovane raffigurante una Madonna con Santi.

Nel 1681 la schola acquista alle Zattere, in Contrada San Basegio, per edificarvi la propria sede, un'area nella quale si trovavano, ormai completamente diroccati, un granèr (granaio) e una bottega da botti. Il nuovo edificio, ancora oggi esistente al civico 1473, è costituito di due piani, con la facciata particolarmente elaborata e nel mezzo la grande statua di Sant'Antonio Abate, il patrono.

Ai lati della statua, su altrettante grandi lapide sono incise due iscrizioni, da una parte:

 

SCUOLA DELL’ARTE

DEI LUGANEGHERI COMPRATA

CON IL DINARO DI

DETTA ARTE L’ANNO

MDCLXXXI

 e poi dall'altra parte:

 

RISTAURATA A MIGLIOR

COMODO DE’ CONFRATELLI

DI DETTA ARTE NELL’ANNO

MDCLXXX

 

Il soler (piano superiore) era destinato alle riunioni del Capitolo, mentre il pè pian (piano terra) era singolarmente destinato a "deposito degli animali porcini". Una sede secondaria "ad uso delle conferenze dell'Arte" era situata nel territorio della Contrada di San Mattio.

Nel 1732 la schola stringe un accordo con l'abate di San Salvador per la custodia delle argenterie dell'Arte.

Nel 1756, in occasione del rifacimento dei damaschi di tutta la chiesa, i luganegheri contribuiscono con una quota di poco inferiore a quanto offerto dalla schola di Santa Maria Nova.

Nel 1784 i Provedadori a la Giustizia vechia concedono che la schola possa celebrare la festa del patrono il giorno della ricorrenza, e non la domenica successiva.

 

Dopo la soppressione della schola, in seguito agli editti napoleonici del 1806, l'edificio venne inizialmente adibito a deposito, quindi a luogo per rappresentazioni teatrali e verso la fine dell’800, come magazzino di pellami. Ad oggi vi risiedono attività commerciali.

 


 

 

 

CONTRADA

SAN BASEGIO

FONDAMENTA

ZATTERE AL

PONTE LONGO

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