la mariegola |
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I laneri, sotto la protezione di San Bernardino, verso la metà del '300 si riunivano in un locale situato in ruga San Nicolò, vicino a Rialto. Nel 1541 la schola approva la spesa per la costruzione, nella chiesa di San Pantalon, dell'altare che sarà dedicato a San Bernardino, Patrono dell'Arte. Sul finire del XVII secolo, la schola innalza la propria sede sociale in salizada San Pantalon, tuttavia essa sarà completamente distrutta da un violento incendio scoppiato il 26 maggio 1620. Con grandi sacrifici venne completamente ricostruita e terminata nel 1633, molto probabilmente su progetto del Longhena. La facciata dell'edificio, tutta in pietra d’Istria, presenta al pianterreno due porte fiancheggiate ciascuna da due archi con inferriate sulle quali si leggono in ferro battuto le iniziali del Santo protettore, " S B ". Al primo piano due bifore sono poste ai lati di un’edicola vuota ma destinata sicuramente a San Bernardino, e, all’ultimo piano, delle finestre ogivali a cartiglio. L’interno, oggi completamente svuotato degli arredi, conserva ancora l’originale soffitto ligneo; al piano terra vi è una grande sala con tre colonne marmoree mentre al piano superiore, nella sala che fu del Capitolo, si può notare ancora la traccia del luogo dove si trovavano gli altari. In una delle sale vi era un dipinto del Varoteri raffigurante la Predica di San Bernardino. L’edificio, oggi all'anagrafico 131, dopo la soppressione della schola a causa degli editti napoleonici, venne adibito per un periodo di tempo a cinematografo; oggi è sede dell’oratorio dipendente dai Tolentini. Nel 1637 i Provedadori de Comun ricordano che la schola, dal 1612, ha regolarmente acquistato l'area nella quale ha in seguito costruito l'edificio della sua sede e che nel 1620 i confratelli avevano affrontato pesanti spese per la sua ricostruzione, spendendo oltre 13 mila ducati. Nel 1666, nel giorno della festa del Patrono (20 maggio) si celebrano messe nella schola e nella chiesa di San Pantalon. Nel 1698 viene benedetto il nuovo altare della schola. Nel 1786 il Senato delibera la soppressione delle Arti dei laneri, dei tesseri, dei cimadori e dei sopressadori de panilani. Le proprietà mobili ed immobili di queste Arti passano alla Camera del Purgo per fare fronte alle grosse passività che l'affliggono. Contemporaneamente, le mariegole delle Arti vengono annullate. Nel maggio del 1788 viene pubblicato il bando dei Provedadori de Comun per l'asta dei beni immobili dei laneri, dei tesseri e dei cimadori, che si terrà il 3 giugno seguente.
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