la mariegola

schola de San Zan Degolą

dei caldiereri

SESTIER DE

 S. MARCO

Nel 1294, avendo l'Arte scelta quale propria sede la chiesa di San Marcuola, viene compilata la prima edizione della mariegola.

Nel 1446 inizia invece la redazione della seconda mariegola, dove oltre alle consuete disposizioni per onorare i compagni defunti, viene anche stabilito che il giorno della festa del patrono, il 29 agosto, sarą celebrata una messa nella chiesa di San Luca, dove la schola aveva nel frattempo trasferito la propria sede. Nel 1450 i Provedadori de Comun approvano il contenuto dei 32 capitoli della mariegola.

Nel 1552 viene stretto un accordo con il Capitolo della chiesa di San Luca in base al quale sarą assegnato alla schola l'altare vicino alla sacrestia (che l'Arte potrą anche ricostruire, a proprie spese) assieme ad un'arca per la sepoltura dei compagni.

Nel 1617, in occasione della rifabbrica della chiesa, il Capitolo decide per la ricostruzione dell'altare, assumendo anche l'impegno della spesa per la scultura che raffigura la testa del Battista che sarą posta sulla chiave di volta dell'arco dell'altare. Fra molte vicissitudini, l'opera puņ dirsi finalmente compiuta nel 1683.

Nel 1684 viene ufficialmente ricordato al Gastaldo dell'Arte dei favri che egli non ha alcuna facoltą per impedire ai caldiereri di utilizzare gli ambienti della schola, usanza praticata da tempo immemore. Essendo infatti i caldiereri un colonnello dei favri, č facile dedurre che le due Arti condividessero i locali della schola sita in campo San Moisč. Questa la ragione pił plausibile al fatto che una riunione del Capitolo, indetta allo scopo di esaminare alcuni aspiranti maestri, si terrą il 21 gennaio 1789 in quella che viene dichiarata essere la "schola nostra a San Moisč".

Nel 1699 il Capitolo stabilisce che venga celebrata una messa cantata ogni ultima domenica del mese, altra messa sarą officiata nella festa patronale per la Decollazione di San Giovanni Battista e per quella di San Emiterio (3 marzo).

Nel 1773 viene stilato l'inventario dei beni della schola, che si dice essere "unita in fratellanza con quella dei favri": altare in marmo con pala della decollazione del Battista e due quadri laterali, una mariegola con copertina ricoperta in cremisi e placche d'argento con l'insegna dell'Arte; altra mariegola con placca d'argento, un penelo (stendardo).

 


 

CONTRADA

S. MOISE'

CAMPO

S. MOISE'

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