la mariegola

schola de la Concezion

dei pistori tedeschi

SESTIER DE

S. MARCO

Coloro che oggi chiamiamo comunemente fornai, a Venezia, ai tempi della Repubblica, erano suddivisi in due schole ben distinte: da una parte stavano i forneri (fornai), chiamati anche pancogoli o panicuocoli (cuocitori di pane), dall'altra parte i pistori (panettieri). Questi ultimi erano a loro volta ulteriormente frazionati in altrettante schole: pistori veneti, pistori lombardi ed infine pistori todeschi.

Questa situazione, così frammentata, perdurò fino al 13 maggio 1422, quando un decreto del Consejo dei Diese soppresse di fatto le tre schole fino ad allora esistenti, ordinando che tutti gli iscritti si radunassero presso un'unica schola, considerata più che sufficiente.

Tuttavia, non molti giorni dopo questa decisione, il 23 luglio i pistori todeschi inoltrarono al Consejo dei Diese una "supplica" nella quale essi peroravano la necessità di dover rimanere staccati dagli "italiani", motivata dal fatto che essi utilizzavano la loro schola esclusivamente per le proprie pratiche religiose di fede protestante, non per l'Arte in quanto tale. A tale richiesta il pragmatico Consejo dei Diese diede il suo assenso e la schola potè continuare a mantenere il suo altare presso la chiesa di Santi Filippo e Giacomo dove, già dal 1402 e con debita licenza dello stesso Consejo dei Diese, i pistori todeschi si riunivano con regolarità sotto la protezione della Concezione della Madonna.

Quando nel corso del 1433, allo scopo di incrementare la quantità la produzione del "biscotto", alimento a lunga conservazione destinato principalmente al consumo della Milizia da Mar, vennero costruiti nuovi forni in un edificio un tempo posto sul lato settentrionale del convento dell'isola di Santa Lena, (Contrada San Piero de Castelo, Sestier de Castelo),

In seguito la comunità si compenetrò così profondamente in città che nel 1688 il Senato decretò che i pistori todeschi, quando avessero esercitato la loro professione a Venezia per non meno di dieci anni, avessero da essere considerati alla stregua di "sudditi" e non più di "foresti".

Nel 1712 i pistori todeschi,  iniziarono a staccarsi dalla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, cominciando nel contempo a frequentare con maggiore assiduità quella di Santo Stefano, dove infine da quel Capitolo ottennero l'assegnazione dell'altare della Concezione della Madonna potendo ivi celebrare le funzioni religiose proprie dei protestanti.

Certamente nella scelta della chiesa di Santo Stefano ebbe un peso determinante il fatto che in quella che poi sarà chiamata appunto calle dei todeschi (Contrada San Samuel), vicina alla chiesa di Santo Stefano, esistesse l'ospeal dei pistori todeschi, fondato tempo addietro utilizzando un edificio che venne per questo a lungo chiamato dal popolo la "caxa dei todeschi"

Ancora nel 1785, da un'indagine svolta dai Provedadori de Comun, risultava che i pistori todeschi  continuavano a mantenere con il dovuto decoro il loro altare nella chiesa Santo Stefano, dedicato alla Concezione della Madonna.

 


 

CONTRADA

S. VIDAL

CAMPO

S. STEFANO

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