la mariegola

schola de la Madona Assunta

dei marzeri

SESTIER DE

 S. MARCO

Fin dal 1224 la schola teneva le riduzioni (riunioni) del Capitolo nel monastero della chiesa de le Verzene; tuttavia a partire dal 1323 i compagni scelsero di trasferirsi in quella, poco distante, dedicata a San Daniel. Successivamente, nel 1442 la schola traslocò nuovamente, questa volta però in maniera definitiva, presso la chiesa di San Zulian e poco tempo dopo sia i Provedadori de Comun che la Giustizia Vecia ne approvarono la mariegola.

Lo statuto conteneva le consuete prescrizioni in merito alle onoranze per i compagni defunti, la data della festa patronale e l'entità della luminaria (quota annuale) da versare; venne anche stabilito che il Gastaldo della schola, detta "de la Madona", fosse distinto dal Gastaldo eletto dall'Arte.

Nel 1452 il Senato acconsente che la schola stipuli un contratto di locazione con il Capitolo della chiesa di San Zulian allo scopo di ottenere da questi una caxetta in affitto. Effettivamente una caxetta verrà data all'Arte, ubicata a fianco della chiesa e precisamente in corte Ancillotto, oggi al civico 615, dietro la corresponsione annua di 6 ducati d'oro.

Nel 1487, un nuovo accordo con il Capitolo prevede che l'altare dedicato a Santa Caterina venga d'ora in poi dedicato all'Assunta; l'altare nel 1565 verrà però spostato affinchè quello del Santissimo potesse essere visibile in modo ottimale da ogni angolo della chiesa.

Nel 1569 la schola commissiona una nuova pala per l'altare che era stato mantenuto nella chiesa di San Daniel, il dipinto raffigurava il Crocifisso, la Madonna e San Giovanni.

Nel 1574 il Capitolo discute sull'opportunità di spendere la somma necessaria ad adattare per le esigenze dell'Arte l'altare dedicato a San Nicolò, patrono della schola de la Passion che nel frattempo si era trasferita dalla chiesa di San Zulian a quella Frari. Nel 1577 viene alfine approvata la completa ricostruzione dell'altare, ma i lavori non inizieranno prima del 1579. Nel 1580 sono poste in vendita, a beneficio della schola, le pietre e la pala del vecchio altare; finalmente nel 1583 la costruzione è arrivata a buon punto, tanto che vengono posizionate le panche con il loro ornamento. Nello stesso anno viene commissionata la nuova pala per l'altare al celebre pitòr Giacomo Palma.

Nel 1578, sulla base di una proposta formulata da un gruppetto di compagni, i Provedadori de Comun acconsentono che ai funerali partecipino i marzeri di due Sestieri della città, da indicarsi volta per volta; ciò nonostante la Banca avesse ritenuto più conveniente che ai funerali partecipassero gli iscritti al colonélo al quale il compagno aveva appartenuto in vita.

Nel 1593 viene lamentato in mariegola che troppi sono i compagni che passano per la schola a prendere le candele per accompagnare qualche defunto, ma poi evitano di partecipare al funerale. Il Capitolo dispone dunque che concluso il rito funebre tutti riconsegnino le candele, con multa per gli inadempienti.

Nel 1606 vengono estratte a sorte le quattro compagnie che dovranno reggere "l'ombrela" nella processione il giorno dell'Assunta, con pena pecuniaria a chi rifiutasse l'incarico.

Nel 1610 viene approvato il progetto per il rinnovo dell'edificio che ospita la schola. Nel 1614 il Gastaldo viene incaricato di trattare con il pitòr Giacomo Palma per l'acquisto dei quadri da collocare nella sala del Capitolo; quello stesso anno vengono liquidate spese per il soffitto, per l'indorador e il dipintor. Fra il 1615 e il 1618 viene infine dipinto anche il nuovo penelo (stendardo) con costruzione del relativo casson (cassone) per la sua custodia.

Nel 1667 l'inventario dei beni della schola riporta: una mariegola coperta di velluto cremisin, abbellita con placche di argento dorato. Nel 1689 verrà restaurata  con una nuova fodera di velluto e l'applicazione di una nuova doratura per gli adornamenti d'argento.

Nel 1774 la schola festeggia la patrona il giorno 15 agosto assieme ai peteneri da testa e feraleri, sebbene quest'ultima abbia da tempo scelto di separarsi e divenire autonoma.

Dopo la caduta della Repubblica, a seguito dei decreti napoleonici di soppressione del 1807, viene redatto un elenco dei beni della schola, dove è annotato che i quadri sono sette e tutti piuttosto malridotti; nel 1810 verrà venduto ad un frate di San Francesco de la vigna un quadro del Bellini.  L'edificio, inizialmente posto in stato di abbandono, venne inizialmente adibito a svariati usi, finchè l'interno venne trasformato in sala cinematografica.


 

 

 

 

 

CONTRADA

S. ZULIAN

CORTE

ANCILLOTTO

<< va indrìo

 

 

le mercerie

da San Marco a San Bortolomio

 

Calle del Marzer

a San Polo

 

Sotoportego e Corte Botonera

a San Stae