Ospeai & Ospissi

ospissio de San Boldo

SESTIER DE

 S. POLO

Dopo un violento incendio, tosto ricostruita, l'antichissima chiesa di Sant'Agata associò in seguito a contitolare Sant'Ubaldo, probabilmente al momento della fondazione dell'attiguo ospissio de San Boldo, che venne istituito per disposizione testamentaria del 1395 da tale Tommaso de' Matteo, fiorentino. La disposizione venne in seguito confermata anche dalla vedova, Lorenza de' Zenobi, fiorentina anch'essa, con successivo testamento del 1429.

Avrebbero avuto accesso ai benefici dell'accoglienza dell'ospissio 12 donne povere e bisognose, seppure però anche uomini che si trovassero nelle stesse condizioni avrebbero potuto esservi ricoverati in deroga alla regola generale, ma previa il giudizio positivo espresso da parte dei Procuratori de San Marco de supra, da cui l'ospissio era gestito.

Ad ogni beneficata era assegnata di norma una stanza e una regalìa di 4 ducati l'anno.

Caduta la Repubblica nel 1797, l'ospissio continuò tuttavia a la propria opera di assistenza nella sede originaria, sottoposto ora alla Casa di Ricovero, alla quale era stato annesso nel 1885.

Successivamente subentrò nella conduzione la Congregazione di Carità e quindi la Casa di Riposo, che nel 1956 cita fra i suoi documenti il fatto che l'ospissio in epoca imprecisata era stato definitivamente chiuso e le assistite ospitate presso le Penitenti, (in Contrada San Geremia, Sestier de Canaregio) mantenendo intatta l'originaria disponibilità di 12 stanze. Chiuse in seguito anche le Penitenti, l'ospissio, ancorchè surrettiziamente, cessò del tutto la sua plurisecolare attività.

 


 

Nonostante il testamento di Lorenza de' Zenobi prevedesse esplicitamente la volontà che l'ospissio venisse allestito e quindi, di conseguenza, anche amministrato, in relazione alla sua pluricentenaria attività non si dispone, attualmente, di alcuna notizia.

Le poche notizie disponibili segnalano che verso la fine dell'800 l'edificio che lo ospitava venne dichiarato inagibile e che nel 1893 esso venne sottoposto ad un radicale intervento di restauro da parte della Congregazione di Carità, a cui era stato nel frattempo assegnato.

Nonostante però la spesa ingente per il suo recupero, l'ospissio non molto tempo dopo venne soppresso ed in seguito l'edificio completamente demolito.

 


 

CONTRADA

S. BOLDO

CALLE

DEL CALICE

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a vèder el

pio loco de le Penitenti

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia, 1984