la mariegola |
|
||
|
Nel 1455 il Consejo dei Diese concede agli osti uniti ai caneveri di fondare la loro schola nella chiesa di San Mattio. Segue poco dopo la compilazione della mariegola, che contiene le consuete disposizioni in tema di organi dirigenti, obbligatorietà della partecipazione alla messa e penalità in caso di assenza; l'entità della luminaria (contributo annuo). Viene inoltre stabilito che davanti all'altare di San Giovanni Battista deve ardere prennemente un cesendelo, mentre nel giorno della festa del Patrono sarà distribuito "pan et candela" a tutti i compagni. Nel 1488, trovandosi la chiesa di San Mattio ridotta in condizioni rovinose, la schola, con il permesso del Consejo dei Diese, ottiene di potersi spostare in quella di San Cassan. Qui viene stretto un accordo con il Capitolo parrocchiale che concede alla schola l'area dal "canton dell'organo al muro sora il campo", in cui sarà possibile costruire l'altare di San Giovanni Battista, che sarà "vicino l'altare della Croce". La schola potrà inoltre alzare un muro all'esterno della porta maggiore, fino al "ponte de piera" e farà tre arche, una vicina all'altra, "nel portego de la chiesa", (opera che, disgraziatamente, sarà completamente demolita verso la fine dell'800). Nel 1623 il Capitolo decide che ogni anno sia celebrata una messa nella chiesa dello Spirito Santo "per memoria della vittoria del dazio del pesce". Nel 1628 il Capitolo stabilisce che i libri della schola non potranno più essere lasciati nelle mani dei compagni che li richiedono, ma sarà compito del Gastaldo farli consultare esclusivamente nei locali della sede, con possibilità di ottenere copia, a spese dei richiedenti. Nel giugno dello stesso anno i Provedadori a la Giustizia Nova confermano la decisione del Capitolo di tenere chiuse le botteghe a Natale, Pasqua, il 25 marzo (Annunciazione), 15 agosto (Assunta), il 24 giugno (San Giovanni Battista). Nel 1639, scarseggiando i fondi a disposizione per il completamento della rifabbrica della chiesa, la schola approva che sia elevata la somma della benintrada (una tantum) per i nuovi iscritti. Mentre procedono i lavori di ricostruzione della chiesa, nel 1644 la schola cede al Capitolo l'area ad essa originariamente assegnata, ricevendone in cambio una nuova contigua alla nuova porta di mezzo, fino al "canton de la muraglia", dove poter rifare l'altare. Ad un passo dalla fine, nel marzo del 1797 i Provedadori de Comun autorizzano gli osti a tenere il loro Capitolo nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Caduta la Repubblica, pochi mesi dopo la generale soppressione impartita dai decreti napoleonici del 1808, viene rilevato che la schola ha in uso nella chiesa di San Cassan un altare con pala del Battista, sul quale c'è un tabernacolo di pietra con la portella di rame.
|
||
|
|||
|