schola picola

osti e caneveri

SESTIER DE

S. POLO

L'Arte degli osti e dei caneveri riuniva, assieme agli osti, gli addetti alle caneve (cantine) e ai depositi di vino; erano esclusi dall'Arte i bastioneri, che invece formavano una Confraternita separata. In città nei magazeni si vendeva vino di infimo ordine e si concedevano talora piccoli prestiti su pegno, parte in denaro e parte in vino. Nelle malvasie si mescevano invece vini pregiati provenienti dal Levante (il nome deriva appunto dalla città di Malvasia); nelle banderuole infine il vino veniva venduto per asporto.

La statistica del 1773 contava 20 osti e 135 uomini a salario. Per legge le osterie aperte in città non avrebbero dovuto mai superare il numero di 20.

CONTRADA

S. CASSAN

 

<< va indrìo

ti vol 'ndar a veder

la Mariegola ? >>

ti xe un forastier inluminà ?

va a st'altre

Arti de marcanzia


spòstite a la strica de le

Arti e Mistieri

par saverghene de più ...

 

COMUNE DI VENEZIA "Arti e mestieri nella Repubblica di Venezia",

pag.102, Verona 1980

 


 

Istituzione

18 luglio 1455 dal Consiglio dei Dieci (1335)

Colonnelli

 

Sede

nel portego della chiesa di San Cassan (demolito)

Mariegola

smarrita. Presso l'Archivio di Stato, Venezia, si conserva una raccolta di leggi, decreti, terminazioni, parti di capitolare ed altro, con documenti del secolo XIV e aggiunte fino al 14 marzo 1791. La disposizione più antica, non datata ma anteriore al 1348, permette agli osti di prendere agli avventori insolventi pegni ed anco il gaban (grossolano mantello con maniche)

Insegna

smarrita

Condizione

Scuola "chiusa" (le osterie erano 20 e non potevano accrescersi)

Arte

di vittuaria

Patrono

San Giovanni Battista

Chiesa

San Cassan (in precedenza: San Mattio)

Altare

San Giovanni Battista, navata destra, primo

Magistrature

di controllo

Governadori a le Intrade (per le osterie)

Giustizieri Novi (vendita vino)

VII Savi al dazio del vin a spina (vendita vino)

Colegio a la Milizia da Mar (gravezza pubblica)