SESTIER DE

CANAREGIO

Santa Lucia, vergine e martire

CONTRADA

S. LUSSIA

ricorrenza il giorno 13 dicembre del calendario liturgico veneziano

Santa titolare della chiesa di: SANTA LUSSIA

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CORPUS DOMINI

SCALZI

In aggiunta alle altre sue imprese, Diocleziano, imperatore dal 284 al 305, è anche ricordato per aver adottato ampie riforme, in particolare istituendo il “comando a quattro” ovvero la tetrarchia: due imperatori detti Augusti e due vice imperatori detti Cesari, ai quali era dovuta obbedienza e venerazione, come le divinità della tradizione pagana. Per l'Imperatore perseguire il successo del proprio ambizioso piano divenne una ragion di Stato ed impose di colpire duramente coloro che non si uniformavano: i manichei prima e i cristiani dopo, che furono le vittime principali dell’ultima, durissima persecuzione.

Ne morirà, decapitata, anche la giovane siracusana Lucia, che già nel Martirologio geronimiano (risalente alla fine del Quinto secolo) è commemorata il 13 dicembre, data della sua morte nel 304, secondo la tradizione accolta dalla Chiesa.

Chi è veramente Lucia? Arduo ne è tracciarne il profilo scegliendo fra le numerose narrazioni leggendarie contenute nei due racconti del martirio, uno in latino e l’altro in greco, anche se quest'ultimo alla fine è quello che ha raccolto maggior credito tra gli studiosi, anche perché il più antico. In esso vi si legge che Lucia, di famiglia aristocratica, subì il martirio per ordine del governatore Pascasio. Nel luogo della sua morte, i cristiani di Siracusa "dedicarono a lei un tempio, nel quale i fedeli accorrono alle reliquie". Il culto della Martire, dunque, cominciò subito e proseguì nel tempo: papa Gregorio Magno (590-604) inserì il suo nome nel Canone della Messa, indicandola alla venerazione di tutta la Chiesa.

Il documento sicuramente più emozionante su Lucia è emerso dalle catacombe di San Giovanni a Siracusa (la città che in Italia è la più ricca di catacombe dopo Roma): consiste in un’iscrizione funebre in greco, dedicata a una giovane sposa di nome Euskia che, "vissuta buona e pura, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio condegno". Secondo Biagio Pace, il grande storico della Sicilia (1889-1955), il testo è della fine del IV secolo, quello che ai suoi inizi vide la grande persecuzione; e "non solo convalida la personalità storica della vergine siracusana, ma anche la bontà della tradizione cronologica relativa al suo martirio".

Nel 1039, quando il generale bizantino Giorgio Maniace tolse momentaneamente agli Arabi la Sicilia orientale, inclusa Siracusa, egli si premunì di traslare a Costantinopoli il corpo di Lucia; quando poi la capitale imperiale venne occupata dai crociati (1204) il doge Enrico Dandolo ordinò di portarlo a Venezia (con altre “prede belliche”, tra cui i famosi quattro cavalli di bronzo). Nella città lagunare il corpo si trova tuttora, mentre Siracusa conserva di lei solo alcune reliquie minori.

Non di meno l’affetto per Lucia in terra siciliana resta tenacissimo dopo sedici secoli, e si manifesta pubblicamente con due feste annuali in suo onore: quella canonica del 13 dicembre, e quella siracusana e siciliana, in maggio, che adempie un voto formulato nel 1646, durante una grave carestia che aveva colpito la città natale della giovane Santa.

 

Santa Lucia

L'iconografia ufficiale ritrae la Santa mentre con una mano sorregge un piattino sul quale si trovano gli occhi e nell'altra mano tiene la palma, simbolo del martirio.

 

Santa Lucia

L'etimologia del nome Lucia deriva dal latino:"luminosa" "splendente".

La Santa è patrona dei ciechi.