Ospeai & Ospissi |
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La storia. l'ospissio venne fondato nel 1318, grazie alla generosa disposizione testamentaria di tale Giovanni Pollini (o Polini), che volle così offrire un ricovero ad almeno sei poveri. Esecutori testamentari furono nominati il Prior della Schola granda de la Misericordia e il Prior della Schola de Sant'Orsola. Con l'accesso ricavato da corte peschiera, l'istituzione iniziò ad operare nel 1322, continuando ad essere amministrata dalla Schola de San Cristoforo dei Mercanti e dalla Schola de Sant'Orsola, che quando necessario eleggevano un Prior, di comune accordo. Contrariamente però a quanto era disposto nel testamento, pare che anziché accogliere sei poveri, l'ospissio fosse dimensionato sin dall'inizio per accogliere al massimo tre anziani marineri (marinai). E' perciò probabile che, fin dall'origine, la volontà del donatore fosse parzialmente disattesa, così che abbassando il numero degli assistiti, una parte delle risorse potè essere utilizzata per costruire anche un piccolo oratorio, che venne intitolato a San Zuane Battista. L'oratorio dovette rappresentare la parte più notevole dell'ospissio, abbellito addirittura da due quadri di Palma il Giovane, l'uno raffigurante San Giovanni in atto di battezzare il Redentore, l'altro la Vergine con il Bambino. Almeno nelle oblazioni però, la volontà del donatore venne rispettata: ciascun ospite percepiva una pensione di ventiquattro ducati annui, mentre venticinque venivano riconosciuti al Prior, infine altri venti ducati erano assegnati annualmente per coprire le spese di gestione dell'oratorio. La tradizione popolare vuole che in questo piccolo ospissio abbia cessato di vivere Andrea Chiribiri, l'ultimo pedoto (pilota) al quale il Governo della Repubblica assegnò il titolo di Admiraglio del Bucintoro.
L'edificio. Per le sue ridotte dimensioni, l'ospissio fu senza ombra di dubbio il più piccolo che mai sia stato istituito in città, esso si trovava costruito a ridosso dell'Ospissio de le muneghete, con il quale aveva in comune un muro perimetrale. Nonostante ciò, la sua esatta individuazione oggi presenta però qualche difficoltà, dovuta principalmente alle alterazioni urbanistiche subite dal sito, sicchè l'ingresso si trova oggi in corte de l'anzolo, al civico 2570, non più dalla corte peschiera, dalla quale si accedeva in antico e nella quale probabilmente si affacciava anche l'oratorio anzidetto. Quest'ultimo venne in seguito completamente demolito, ma è possibile ritenere che si trovasse al civico 2006 della corte. La sede dell'ospissio era dunque, molto probabilmente, quel curioso e minuscolo edificio di tre stanze, una per piano, collegate fra loro da una scala esterna, oggi divenute abitazioni private.
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