Ospeai & Ospissi |
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L'ospissio venne fondato nel 1207 grazie alla generosa disposizione della famiglia Acotanto, che intese così offrire il proprio contributo per dare ricovero ai pellegrini che transitavano per la città da e per la Terra Santa. Dopo non molti anni però, attenuatosi nel frattempo il fervore religioso, l'ospissio divenne alloggio per una comunità di terziarie, pie donne appartenenti in questo caso al terzo ordine di San Francesco (chiamate in dialetto veneziano pizòcare), tra le quali ebbe particolarmente a risaltare la figura della beata Luigia Tagliapietra. Sviluppatosi abbastanza rapidamente e raggiungendo dimensioni ragguardevoli, l'ospissio iniziò ad essere indicato in città anche con l'appellativo non nuovo di Ca' granda, derivante in questo caso dal fatto di ospitare in quel tempo la più grande comunità di pizòcare in Venezia. Crebbe naturalmente anche la sua importanza, tanto che nel 1288 il pontefice Nicolò IV concesse a questa comunità il privilegio dell'ausilio di un confessore. Alla caduta della Repubblica, nel 1797, dopo una plurisecolare attività, a causa dei decreti napoleonici di soppressione del 1807, le pizòcare furono costrette ad abbandonare l'ospissio, venendo trasferite presso l'edificio di fronte alla chiesa di San Francesco de la vigna (in Contrada Santa Giustina, Sestier de Castelo) dove viveva una comunità di consorelle del medesimo ordine. I locali, lasciati abbandonati, vennero dapprima tenuti chiusi e solo nel 1812 assegnati alle suore oblate di San Filippo, ordine fondato nel 1807 in chiesa San Basegio dal sacerdote Pietro Sanzonio, della Congregazione dell'Oratorio. L'ospissio venne quindi riaperto e prontamente riattato per essere utilizzato nell'educazione di povere fanciulle. Nel 1814 esso subì alcuni lavori di ampliamento, soprattutto grazie all'acquisto di una edificio contiguo, oggi al civico 2365, che apparteneva alla famiglia Minotto. In analogia con quanto accadde anche con l'ospissio de le pizòcare un tempo esistente in calle longa in Contrada San Barnaba, anche questo ospissio venne completamente demolito alla fine dell'800, venendo preservata solamente la facciata che, a mò di muro di confine, corre ancora oggi lungo la stretta fondamenta Briati. Muta testimonianza di quella che fu un tempo la Ca' granda, è rimasto collocato sopra la porta d'ingresso principale (oggi al civico 2364), un bassorilievo trittico in pietra d'Istria, databile del XV secolo, che raffigura San Francesco mentre riceve le stimmate, simbolo delle pizòcare francescane in città e ritrovabile infatti anche sulla porta d'ingresso dell'Ospissio de le pizòcare in Contrada San Piero de Castelo, Sestier de Castelo. Come detto, oltrepassata la soglia dell'antico portone, all'interno più nulla rimane; in quella che probabilmente era un tempo la corte interna, fioriscono oggi gli orti comunali per anziani.
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