Ospeai & Ospissi

Ospissio de le pizòcare

SESTIER DE

DORSODURO

Fin dal 1300, si ha notizia che una piccola comunità di pie donne era ammessa a partecipare alle opere di carità dei religiosi che vivevano nel convento della chiesa dei Carmini.

Dapprima esse vissero separatamente, ciascuna nella propria caxetta, fino a quando, nel corso del 1498, in una casa in calle longa che venne loro donata da tale Luigi Vielmo, corrispondente oggi ai civici 2665 e 2666, esse poterono ridursi in comunità.

Dal nome della Vergine Maria, sotto la cui protezione venne posta la casa, il luogo prese ad essere conosciuto anche come ospeal de Santa Maria de la Speranza, mentre contemporaneamente le pie donne assunsero l'abito delle terziarie carmelitane, che in veneziano erano chiamate pizòcare.

Caduta la Repubblica nel 1797, la plurisecolare attività di questa, come di tutte le altre comunità di pizòcare esistenti in Venezia, venne bruscamente interrotta dagli editti napoleonici del 1807, che appunto decretarono la chiusura dell'ospissio, che venne avocato al Demanio ed in seguito completamente demolito.

In analogia con quanto accadde con l'ospissio de le pizòcare esistente in Contrada Anzolo Rafael (la famosa Ca' Granda), anche in questo caso dell'immobile sopravvisse solamente la facciata ancora visibile in calle longa.

Lo spazio interno, un tempo occupato dal corpo dell'edificio, funge oggi da corte privata.

 


 

 
la facciata della casetta

 

 
la facciata della casetta

 

CONTRADA

S. BARNABA

CALLE

LONGA

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a vèder a

l'Anzolo Rafael l'

ospissio de le pizòcare

 

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia 1984