Ospeai & Ospissi |
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Nel 1350 l'Ospeal de San Piero e Paolo fu beneficato del lascito più consistente di cui probabilmente potè godere nel corso della sua lunga storia. Si concretizzò infatti, abbastanza inaspettatamente, la possibilità di ampliare la capacità di ricovero grazie a tale Francesco Avanzo (o D'Avanzo), che riuscì dapprima a realizzare la fondazione di un ospedaeto, che disponeva di otto casette, lasciandolo poi in eredità tutto l'immobile al confinante complesso ospedaliero. Il capitale che Francesco Avanzo aveva lasciato per sopperire al fabbisogno della gestione venne investito nel Monte Novissimo, e le rendite derivanti furono da allora assegnate all'amministrazione dell'Ospeal de San Piero e Paolo. Va qui ricordato che prima degli sventramenti urbanistici ottocenteschi attuati in questa parte di Venezia nel corso della seconda dominazione francese (20 gennaio 1806 - 18 aprile 1814) l'ospedaeto in questione si affacciava in realtà sulla stretta calle San Gerolamo, che in seguito scomparve in seguito all'escavo del nuovo tronco di collegamento acqueo fra il rio de la tana e il rio de Sant'Ana, divenendo prima (correttamente) fondamenta San Gerolamo ma in seguito denominata, del tutto impropriamente, fondamenta del rio de la tana. Anche questo tratto di canale ebbe inizialmente nome rio de San Gerolamo, ma successivamente venne anch'esso mutato in rio de la tana.
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