SESTIER DE CASTELO |
San Nicola di Mira, vescovo |
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CONTRADA S. PIERO DE CASTELO |
ricorrenza il giorno 6 dicembre calendario veneziano |
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Santo titolare della chiesa di: SAN NICOLO' DE CASTELO |
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Sebbene la fama di Nicola sia universale, sulla sua vita le notizie sono in realtà pochissime. Egli nacque probabilmente a Pàtara di Licia (oggi in Turchia) e fu in seguito eletto vescovo di Mira, nella stessa Licia. A Mira la leggenda vuole che egli compia un miracolo dopo l’altro e come accade alle personalità forti, quasi ogni suo gesto è trasfigurato in prodigio: strappa miracolosamente tre ufficiali dell’esercito al supplizio e preserva la città di Mira da una carestia. I fatti sono probabilmente autentici ma abbelliti da scrittori entusiasti. Si racconta pure che egli, unito a San Marco e San Giorgio, abbia placato una tempesta in mare salvando Venezia dalla distruzione, nonché resuscitato tre giovani uccisi da un oste rapinatore. Un "Passionarium" del VI secolo narra inoltre che egli abbia profondamente sofferto per le ultime persecuzioni antecedenti l’imperatore Costantino e che nel 325 sia intervenuto con tutta la sua autorevolezza al Concilio di Nicea. Nicola muore il 6 dicembre di un anno rimasto
incerto e il suo culto si diffonde dapprima in Asia Minore (ben venticinque sono
le chiese a lui dedicate solo a Costantinopoli nel VI
secolo), con impressionanti pellegrinaggi fino alla sua tomba, posta appena
fuori dell’abitato di Mira. I numerosi scritti in greco e in latino lo fanno conoscere
nel mondo bizantino-slavo e poi in tutto l’Occidente,
iniziando da Roma e dal Sud d’Italia, allora soggetto a Bisanzio. Sarà oltre sette secoli dopo la sua morte, quando in Puglia è ormai subentrato il dominio normanno, che "Nicola di Mira" diventerà "Nicola di Bari". Sessantadue marinai baresi, sbarcati nell’Asia Minore soggetta ai Turchi, arrivano fino al sepolcro di Nicola e s’impadroniscono dei suoi resti, Il 9 maggio 1087 essi giungono a Bari e sono accolti in trionfo; la città ha adesso un suo patrono e, forse, ha impedito ad altri di arrivare alle reliquie. Dopo la collocazione provvisoria in una chiesa cittadina, il 29 settembre 1089 esse trovano sistemazione definitiva nella cripta, già pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore: saranno le mani di papa Urbano II a deporle sotto l’altare. Nel 1098 lo stesso Urbano II presiede nella basilica un concilio di vescovi, tra i quali alcuni "greci" dell’Italia settentrionale: c’è già stato lo scisma d’Oriente. Alla fine del XX secolo la basilica, affidata da papa Pio XII ai domenicani, è luogo d’incontro tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, e sede dell’Istituto di Teologia Ecumenica dedicato a San Nicola. Nella cripta ha trovato posto anche la "cappella orientale", dove i cristiani ancora "separati" dal 1054, possono celebrare la loro liturgia. Scrive Gerardo Cioffari, del Centro Studi San Nicola: "In tal modo la basilica si presenta... come una realtà che vive il futuro ecumenico della Chiesa". Nicola è di Mira e contemporaneamente di Bari, il santo per tutti i millenni. Nell'iconografia ufficiale San Nicola è ritratto con in mano tre sacchetti (talvolta riassunti in uno solo) che contengono monete d'oro, spesso resi più visibili sotto forma di tre palle d'oro. Racconta la leggenda che in una città dove Nicola si trovava di passaggio, un padre, non avendo soldi per la dote delle tre figlie e non potendole mandare in sposa convenientemente, avesse deciso di farle prostituire. Nicola, venuto a conoscenza di tutto ciò, senza farsi scorgere nottetempo passò in quella casa e lasciò vicino all'uomo tre sacchetti di monete d'oro che costituirono la dote delle fanciulle, salvandone la purezza pre-matrimoniale. |
San Nicola di Mira San Nicola di Mira L'etimologia del nome deriva dal greco: "vincidore del popolo". Il Santo è patrono di: bambini, ragazzi e ragazze, scolari, farmacisti, mercanti, naviganti, pescatori, profumieri
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