L'Arte dei
frutarioli (venditori di frutta)
radunava i venditori di frutta che svolgevano il medesimo mestiere di vendita al
minuto, avendo quale unica discriminante la qualità delle derrate che
vendevano: frutta in generale (frutarioli),
arance e limoni (naranzeri),
ortaggi e erbe (erbarioli).
Oltre alla
frutta e agli ortaggi, i frutarioli
potevano anche vendere uova, senza però tenerne in
deposito più di 300 per volta. Le merci venivano vendute principalmente
sulle rive di San Marco e a Rialto, ma una volta pagato il dazio esse
venivano trasportate nella miriade di piccoli mercati disseminati nelle
contrade. Tipica era inoltre la
vendita che avveniva direttamente da piccole barche che giravano i
rii interni, mentre le
popolane dall'alto calavano il cestino dalle finestre.
La statistica del 1773
numerava 382 capimaestri, 48 garzoni, 58 lavoranti; 382 botteghe e 7
posti chiusi. |